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Palestina: conferenza internazionale su ripudio normalizzazione rapporti con il regime sionista

10:32 - February 23, 2021
Notizie ID: 3485970
Tehran-Iqna- Tra il 21 e 22 febbraio si è tenuta una conferenza internazionale sul tema della normalizzazione dei rapporti tra alcuni paesi arabi ed il regime sionista di Israele

Palestina: conferenza internazionale su ripudio normalizzazione dei rapporti con il regime sionista

 

Tra il 21 e 22 febbraio si è tenuta una conferenza internazionale sul tema della normalizzazione dei rapporti tra alcuni paesi arabi ed il regime sionista di Israele.

La conferenza, organizzata con il motto “Unity against Normalization”, si è tenuta online ed ha visto la partecipazione di circa 500 tra attivisti pro palestina, studiosi e personalità politico-religiose di divesi paesi islamici.

Il vicesegretario di Hezbollah, Sheikh Naim Qassem, ha tenuto un discorso alla conferenza affermando che la soluzione alla questione della Palestina è l'unità tra i musulmani contro l'arroganza mondiale.

Secondo il vicesegretario di Hezbollah, le nazioni arabe dovrebbero essere parte dell'Asse della Resistenza il cui obiettivo principale è contrastare il progetto dell'asse USA-Israele e liberare Al-Quds (Gerusalemme) e la Palestina dall'occupazione israeliana.

Egli ha deplorato la scelta di alcuni stati arabi di normalizzare i legami con il regime sionista, descrivendola come un tradimento alla religione, all'identità araba e alla Palestina.

Per Naim Qassem la normalizzazione dei rapporti con Israele significa sostenere l'occupazione e l'espansionismo del regime sionista nella regione.

Tra gli altri partecipanti all'evento vanno citati i nomi di Ismail Haniye, segretario politico di Hamas, Sheikh Akrama Sabri, Imam della Moschea di Al-Aqsa, Abu Ahmad Fuad, segretario generale del Fronte popolare per la liberazione della Palestina e Padre Manuel Musallam, sacerdote cattolico palestinese, considerato come padre spirituale dei cristiani palestinesi.

Padre Musallam nel suo intervento ha posto l'accento sulla natura del sionismo e dei sionisti, affermando che essi non rappresentano un popolo unitario o una nazione ma sono piuttosto un gruppo di persone straniere di diversa provenienza mandati in Palestina per volontà delle potenze coloniali.

Per il sacerdote cattolico, l'occupazione della Palestina è solo il primo passo per l'aggressione contro i popoli della regione e l'usurpazione delle loro ricchezze e risorse.

 

 

 

 

 

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